Whats-i è appena nata, e già si sta arricchendo di importanti funzionalità: i Bot di Whats-i consentono agli sviluppatori di mettere a disposizione degli utenti le applicazioni aziendali, in risposta a semplici messaggi
Un grande annuncio, ma per capirlo è bene cominciare dal rispondere a una domanda fondamentale: cosa sono i bot? Non quelli noti ai risparmiatori, bensì è una abbreviazione di robot. Sono noti quelli di Telegram, la app di messaggistica opensource che fa una spietata concorrenza a WhatsApp.
I bot sono servizi, che appaiono nella app come utenti, ai quali si possono inviare dei messaggi sottoforma di comandi (es. /track “order 2150”, /weather “milano”, etc.); il servizio elabora il messaggio, e restituisce la risposta sempre tramite messaggio. In buona sostanza con i bot si possono implementare dei servizi automatici con i quali gli utenti dialogano attraverso semplici messaggi.
Veniamo a Whats-i: l’implementazione di un bot è oltremodo semplice: l’amministratore dovrà prevedere un utente Ibmi (uno *USRPRF senza accesso 5250) come ad Es. “APPLICAZIONI” o “PROGRAMMI”, e definirlo nei profili Whats-i come utente monitor. L’utente finale vedrà tra gli utenti di Whats-i l’utente APPLICAZIONI e potrà inviargli un messaggio sottoforma di comando (i comandi disponibili saranno visualizzabili attraverso un bottone). Ad es. ESTR.CONTO 000140, DISPONIBILITA artic001 e così via.
Su Ibmi, nell’applicazione di Whats-i è previsto un exit point in cui lo sviluppatore applicativo potrà registrare un proprio programma di ascolto atto ad interpretare i comandi inviati all’ utente APPLICAZIONI, eseguendo il programma specifico legato al comando (la stampa di un estratto conto, l’interrogazione dei saldi di magazzino). Il risultato dell’elaborazione può essere un valore o un documento; tali dati vengono restituiti sottoforma di messaggio Whats-i all’utente richiedente, ed il messaggio può contenere il valore restituito come testo, oppure mostrare il link al documento generato. L’exit point di Whats-i prevede una tabella dove lo sviluppatore può inserire i comandi da rendere disponibili agli utenti, e i relativi programmi di elaborazione del comando.
Il gioco è fatto: con una semplice implementazione sulle applicazioni l’azienda potrà fornire una serie di servizi automatici agli utenti di Whats-i, siano questi utenti interni, che agenti, o anche clienti finali cui si desideri fornire whats-i come sistema di messaggistica con l’Azienda.