Ormai di modernizzazione si parla da quindici anni, e sul mercato esistono diversi strumenti che consentono svariati obbiettivi, dal trasformare le applicazioni verde nero in applicazioni per web su browser, screen scrapers raffinati per modificare il look and feel, convertitori su client propretari con funzionalità applicative aggiuntive ed integrazioni Office, veri e propri migratori di applicazioni da AS400 a .NET o Java etc etc. Diverse aziende hanno adottato lo strumento che consentisse di risolvere questo o quel determinato problema del momento, altre, in filosofia fai-da-te hanno adottato nuove piattaforme di sviluppo (java, php etc) operando manualmente l’integrazione di applicazioni (o database) AS400.
Gli eventi degli ultimi quattro anni hanno rapidamente trasformato gli scenari applicativi; le nuove tecnologie dalla rete (web 2.0) e i rivoluzionari device mobili (smartphone e tablet) stanno portando inesorabili cambiamenti nelle modalità di divulgazione e fruizione delle applicazioni;
Forse è’ giunto il momento di modernizzare i modernizzatori!
L’azienda che intende conservare ed evolvere il proprio patrimonio applicativo AS400 e sente l’esigenza di integrare e modernizzare il proprio software oggi deve tenere in considerazione tre punti fondamentali:
- Indipendenza dai client. Il modernizzatore innovativo deve consentire di portare le applicazioni indistintamente su desktop, su web, su tablet e smartphone, su monitors touch screen, sugli innovativi devices quali le scrivanie interattive che a breve invaderanno le aziende, utilizzando una unica tecnologia comune per evitare sviluppo ad hoc per device, e possibilmente utilizzando una unica piattaforma di sviluppo che si occupi automaticamente delle differenze e sollevi gli sviluppatori dalla necessità di skills eterogenei.
- Indipendenza dall’applicazione. Un aspetto che ha frenato la diffusione dei modernizzatori è che molti degli attuali strumenti sono strettamente legati alle applicazioni AS400 (alcuni richiedono addirittura interventi nel codice originale); questo aspetto frena gli investimenti di aziende che nel futuro volessero aggiungere a, o anche sostituire le applicazioni AS400 con altre applicazioni, magari su diversa piattaforma; in questo caso si troverebbero costretti a buttare il bambino insieme all’acqua sporca, oppure dover fornire agli utenti diversi clients ed interfacce. Diversamente si pone lo strumento di modernizzazione innovativo che consenta di utilizzare applicazioni eterogenee come back-end integrandole in interfacce omogenee o addirittura un merge di dati provenienti da diverse fonti su di un’ unica interfaccia. In questo scenario il modernizzatore può diventare uno strumento strategico per l’evoluzione del software aziendale, offrendo indipendenza dalle applicazioni sottostanti e omogeneità e continuità nei front-end, anziché risolvere temporaneamente il solo problema del verde nero.
- Evoluzione delle interfacce. Come ci hanno insegnato iPhone e iPad l’attrattiva e la semplicità funzionale (User Experience) giocano un ruolo principale nella scelta di un oggetto (l’85% delle persone sceglie un tablet/smartphone per questo motivo; fonte UCLA); lo stesso vale e varrà sempre più anche per i software aziendali. Dunque, il modernizzatore innovativo deve consentire una espressività visuale vasta, consentendo ampia creatività nella progettazione e nel design dunque rinforzando la personalità dell’applicazione, anche attraverso componenti specializzati per le esigenze aziendali, nuove metafore di presentazione dati, interazione semplificata, funzioni multi-touch ed integrazione spinta delle funzionalità tipiche del client ospite (cam, touch, gps, voice, accelerometri etc). E’ giunto il tempo di relegare tendine e combo box al loro glorioso passato.
Sei d’accordo con questo articolo? Quali sono secondo te le caratteristiche del modernizzatore innovativo? Quali problematiche deve risolvere? Lascia un tuo commento.