di P.White pwhite@prodigyt.it
Per tagliare i costi energetici non c’è una ricetta standard. Le aziende dovrebbero avere una strategia permanente per perseguire la riduzione degli spechi energetici. Generalmente la prima mossa è la sostituzione dell’elaboratore centrale (esempio in vecchio iSeries) e delle sue periferiche con hardware più moderno. Segue la sostituzione del parco PC e delle workstation aziendali con hardware più compatto e più moderno ottenendo così un risparmio immediato molto facile da quantizzare. Con un paio di mosse si ottiene un rilevante abbattimento dei costi energetici. Altre economie si ottengono dal consolidamento dei server e dalla riduzione dei consumi di condizionamento.
Un ulteriore vantaggio è quello di guadagnare dello spazio: ad ogni sostituzione dell’elaboratore centrale si riducono gli spazi occupati dal vecchio centro e conseguentemente si liberano degli spazi per altri uffici.
I produttori di hardware sostengono che con l’hardware più recente e facendo ricorso alla virtualizzazione ed al consolidamento dei server un centro cha passa da AS/400 a IBM i può ridurre i consumi anche di del 60-70%.
In questo articolo vorremmo evidenziare che anche i tetti dei edifici delle aziende e i capannoni dei magazzini possono rientrare in questo tema e contribuire nella grande corsa infinita delle aziende verso la competitività.
Trarre energia dal tetto del magazzino
Un’utenza che disponga di un impianto fotovoltaico connesso alla rete ENEL durante le ore di sole immette in rete la produzione elettrica eccedente dell’impianto fotovoltaico, mentre durante la notte preleva energia dalla rete. La rete ENEL si comporta come una grande “batteria virtuale”, acquista tutta l’energia eccedente per poi restituirla all’utente durante quelle ore in qui la produzione elettrica dell’impianto viene meno.
Per le società fornitrici di energia elettrica l’energia prodotta in prossimità dell’utilizzatore ha un valore maggiore di quello dell’energia fornita dalle centrali tradizionali, in quanto non richiede trasporto e quindi non carica le linee elettriche ad alta tensione.
Grazie alle forti incentivazioni economiche, questi impianti hanno avuto in Italia una grande diffusione.
Caratteristiche di un impianto
La potenza nominale di un impianto fotovoltaico è la somma dei i valori di potenza nominale di ciascun pannello fotovoltaico presente nell’impianto. L’unità di misura della potenza installata dell’impianto è il chilowatt picco (kWp). L’unità di misura di produzione dell’impianto è il kilowatt ora (kWh).
Normalmente la superficie richiesta è di circa 8 m² / kWp. Vanno aggiunte eventuali superfici occupate dai coni d’ombra prodotte dai moduli stessi, quando disposti in modo non complanare.
Dal punto di vista contrattuale gli impianti fotovoltaici di dividono per dimensione in 3 grandi tipologie che ricevono incentivi e trattamenti economici differenziati:
• Piccoli impianti: con potenza nominale inferiore a 3 kWp;
• Medi impianti: con potenza nominale compresa tra 3 kWp e 20 kWp;
• Grandi impianti: con potenza nominale superiore a 20 kWp:
Come è fatto un impianto fotovoltaico?
I principali componenti di un impianto fotovoltaico connesso alla rete sono:
Campo fotovoltaico, è costituita dalle zone orientate verso Sud (come tetti di edifici, pensiline, facciate verticali di edifici , etc..) che sono coperte dai pannelli fotovoltaici;
Inverter, per convertire la corrente continua prodotta dai pannelli in corrente alternata;
Quadro elettrico di protezione e controllo;
Un esempio pratico
Se disponete di una superficie utile per ospitare moduli per circa 250/300 m2 potere installare un impianto da 30kWp.
Indicativamente un impianto di potenza nominale di 30kWp produce annualmente:
a Milano 32.000kWh
a Roma 40.000 kWh
a Catania 45.000 kWh
Questo dimensionamento equivale approssimativamente ad un carico medio di 10KW per 365 giorni all’anno. Questo può essere sufficiente ad alimentare i servizi IT di un’azienda e quindi di fatto azzerare le necessità di acquisto di energia.
Aspetti ambientali
Dal punto di vista ambientale ogni kWh prodotto con fonte fotovoltaica evita di bruciare 0,25 Kg di petrolio e consente di evitare l’emissione nell’atmosfera di 0,3 – 0,7 kg di CO2.
di Paul White pwhite@prodigyt.it
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