Di monitors touch-screen se ne vedono da oltre 20 anni, dai primi esperimenti in casa IBM, Olivetti etc, ai bancomat alle casse di supermercati, autogrill etc, ai pannelli di controllo di macchine industriali; tutti monitor single-touch, ovvero che sanno riconoscere solo un tocco alla volta. Il botto lo ha fatto iPhone, il primo strumento consumer con touch screen, anzi, multi-touch, ovvero capace di riconoscere più tocchi contemporanei. E di seguito navigatori, game stations, pannelli di controllo etc. E i monitors dei PC? i primi, unitamente ai PC all-in-one sono apparsi nel 2009, ma al di là della scena iniziale hanno avuto poca diffusione; il motivo? non c’era un sistema operativo di pc progettato per essere utilizzato via interfaccia touch, dunque, al di là di qualche software progettato ad hoc, utilizzare uno schermo multitouch per il proprio pc non portava benefici, anzi, spesso era ben peggiore del piccolo puntatore del mouse. Ma la cosa sta cambiando: Microsoft con Windows 8, Ubuntu, presto anche Apple annunceranno i propri sistemi operativi dotati di interfaccia multitouch, una vera rivoluzione, come lo è stata negli anni 90 per il mouse.
La tecnologia multi-touch propone metafore di interazione molto prossime alle gestualità naturali, il solo “toccare” è ben più intuitivo e nucleare del puntare un oggetto o una freccina tramite un surrogato quale il mouse (grazie comunque, mouse, per i vent’anni di ineccepibile servizio!), semplificando e riducendo drasticamente i tempi di apprendimento e di utilizzo, ed ampliando all’infinito la creatività inventando nuone “gestures”. E’ quindi indubbio il notevole apporto tecnologico in termini di semplicità ed intuitività, e la diffusione degli schermi multitouch dilagherà molto presto in modo inesorabile.
E nelle aziende? I primi a trarne beneficio saranno gli utenti che fanno largo uso di informatica individuale e strumenti office (attenzione: il multitouch sostituirà il mouse, non la tastiera!!) , e per diverse postazioni sarà motivato l’upgrade ai monitor multitouch.
E le applicazioni gestionali? Beh, se pensiamo che oltre la metà delle aziende italiane utilizzano ancora applicazioni gestionali con interfacce a carattere lo scenario appare desolante. E’ vero che alcune applicazioni quali i data entry traggono forti benefici dall’interfaccia a carattere, veloce, leggera e stabile, ma è altrettanto vero che la gran parte delle attività gestionali è fatta di navigazioni nei dati, interrogazione di informazioni, cambi di stato, ricerca di relazioni, conferme, annullamenti, ispezioni, selezioni, raggruppamenti.. pensate, con uno sforzo di immaginazione, tutte queste azioni svolte con dei gesti naturali, “toccando” letteralmente il dato, manipolandolo, come fosse un oggetto reale, immaginate con quale velocità, intuizione e sicurezza potreste “mettere le mani”in una applicazione gestionale.. Bene, ad oggi non esiste alcun gestionale la cui interfaccia sia stata progettata in vista di una tale semplificazione; e questa sarà probabilmente la più interessante area di investimento per l’evoluzione applicativa aziendale dei prossimi anni, la quale porterà a produttività individuali e globali probabilmente più che doppie delle attuali.
Ah, a proposito di interfacce gestionali touch: noi siamo già pronti!
Una obiezione che si sente spesso dire è: “gli utenti sono ormai abituati ad usare le applicazioni a carattere ed il mouse, e sono già veloci così, non serve il touch..”. E’ più o meno la stessa cosa che un certo signor Henry Ford, nei primi ‘900, a bordo di una sua automobile, si sentiva dire da chi a cavallo lo affiancava e superava..
Che ne pensate?